MILANO – L’Olimpiade cambia faccia, apre gli orizzonti, si sdoppia, triplica, allarga gli spazi e coinvolge più di una città per un evento che ogni quattro anni unisce i popoli dei cinque continenti. Il Comitato Regionale CONI Lombardia condivide le novità apportate dal CIO e la svolta che intende dare al movimento olimpico con i 40 punti approvati all’unanimità e la delocalizzazione per risparmiare sugli impianti. Punti che si trasformano in decalogo a partire proprio dalla delocalizzazione per passare attraverso flessibilità, sostenibilità, trasparenza, finanziamenti, carta olimpica aperta, tetto al numero atleti, parità di sesso, difesa atleti puliti e canale tv olimpico. Punti accettati dal Coni Lombardia che guarda al 2024 con entusiasmo convinto di poter essere parte determinante di questo evento universale. Ecco allora la necessità di prepararsi e di dotarsi di un’adeguata impiantistica, da un nuovo stadio a un palazzetto per basket e volley di almeno 15.000 posti, da un velodromo che faccia rivivere l’epopea delle due ruote del mitico Vigorelli alla conservazione di quell’oasi di verde e di sport che è l’Idroscalo di Milano. Però non basta perché Milano ha anche bisogno di altro: una pista di atletica che possa sostituire la napoleonica Arena, uno stadio del ghiaccio e una piscina olimpica degna di ospitare le maggiori manifestazioni mondiali.
Queste le priorità, ma nel frattempo sono da curare con attenzione e riqualificazione gli impianti di base abbandonati da troppo a se stessi, dandoli in gestione alle Federazioni sportive che, sull’esempio del Centro Pavesi, possano trasformarli in Centri Federali polivalenti.Tutto questo però non si può ottenere senza un opportuno coordinamento e con una gestione organizzativa adeguata. E le idee al CONI Lombardia non mancano perché la Scuola regionale dello Sport è già in fase avanzata di progettazione con iniziative e corsi per tutte le tipologie: nutrizionismo, massoterapia, doppia carriera per gli atleti che smettono l’attività, e corsi per la guida degli impianti sportivi, il tutto in funzione di un costante e costruttivo aiuto alle Società di tutte le discipline sportive. “Il CONI Lombardia vuole essere veicolo trainante, un aiuto fondamentale per il Presidente Malagò che sarà impegnato nei prossimi anni in questa grande sfida. Ma anche un supporto decisivo e determinante per i tanti giovani che guardano a noi per un futuro sportivo ricolmo di gioia e soddisfazioni “, il commento di Pier Luigi Marzorati, Presidente del CONI Lombardia. Tutto però ha un costo e il ”paghi uno e risparmi tre”, spendi un euro per le sport e ne risparmi tre nella salute, non è uno slogan pubblicitario ma il messaggio che il CONI Lombardia intende portare avanti con decisione grazie all’aiuto fondamentale degli 88 enti filantropici di origine bancaria, una realtà economica e di supporto determinante per lo sport lombardo che rischia di essere pesantemente condizionata dalla modifica fiscale contenuta nella Legge di stabilità, un provvedimento che alza dal 5 al 77 per cento l’imposizione fiscale sulle rendite finanziarie delle Fondazioni bancarie. Il CONI Lombardia auspica che questa delocalizzazione sia davvero fattibile e mette a disposizione tutte le sue risorse e le capacità dei suoi dirigenti per dare un costante e deciso contributo alla valorizzazione dello sport nella nostra regione, con un occhio rivolto al futuro e a orizzonti sempre più vasti.
Ufficio stampa CONI Lombardia